Il luogo comune che la terza età ha bisogno di stare sempre nel paesello. Se è vero che fino a non molto tempo fa si pensava agli anziani come a persone desiderose solo di stabilità, e dunque della permanenza continua in uno stesso luogo,
è oggi universalmente riconosciuto come la voglia di conoscere, spostarsi, divertirsi non si esaurisca con l’età.
Viaggiare fa bene, anche agli anziani
A costoro viene così riservata una sempre maggior proposta di pacchetti vacanze e soggiorni climatici da parte sia di agenzie viaggi che di enti locali.
Sono di solito soggiorni a basso costo e in luoghi che potremo definire salutari, come il mare o la montagna.
Non vengono meno però anche proposte di soggiorno all’estero, capaci di far entrare coloro che vi aderiscono in mondi totalmente nuovi e sconosciuti e, di conseguenza, di allargare la mente e il cuore.
In tal senso, anche e soprattutto nella terza età, è sempre benefico potersi ritagliare un soggiorno di vacanza come occasione per recuperare spazi di ricreazione, gioco, socializzazione e conoscenza.
Attività ricreative specifiche
Rispetto alle tante proposte, è bene però essere degli attenti consumatori, facendo particolare attenzione alle attività offerte e alla presenza di personale preparato e qualificato, in grado di svolgere programmi ricreativi o turistico-culturali.
Se è vero infatti che per coloro che sono in piena attività lavorativa sarebbe bene vivere in vacanza un tempo più vuoto e dilatato, per gli anziani sarà invece importante riscoprire la bellezza di un tempo pieno di attività o, quantomeno, di proposte.
Se è anche vero però che, vuoi per esigenze logistiche vuoi perché siamo in tempi di crisi, non sarà per tutti possibile spostarsi, sarà importante per chi rimane a casa trovare ugualmente modi di rilassarsi e divagarsi.
Semplici passeggiate
Per i nonni che sono impegnati costantemente coi nipoti, questo può voler dire riprendersi spazi personali o di coppia. Penso, per esempio, a passeggiate nel verde o in città d’arte vicine.
Per chi vive abitualmente una condizione di malattia o di sofferenza, sarà invece fondamentale avere la compagnia e il conforto dei propri cari.
Riposarsi con fantasia
Per chi, sebbene in pensione, è ancora troppo dedito al ruolo di genitore a tempo pieno, un modo per riposare potrebbe essere lasciare che la casa e la spesa rimangano indietro, facendo così comprendere allo stesso tempo ai figli che non è più tutto dovuto.
Chi ama leggere potrà trovare in un bel libro la giusta compagnia per evadere dalla solita realtà. Chi, come la sottoscritta, ama il cinema, potrà scegliere quest’ultima come via di svago e di riposo.
Indubbiamente ciò che rimane fondamentale per ricrearsi, soprattutto in terza età, è riprendersi il diritto a spazi di gioco e di piacere.
Una sorta di diritto alla gioia quindi da riscoprire, anche e soprattutto, quando ci si ritrova la testa imbiancata dopo tanti sacrifici e fatiche.
Letizia Cingolani
(Articolo pubblicato in Rivista dell’ANAP)